
Roberto Benigni strepitoso per gli ascolti di Raiuno ieri sera al Festival di Sanremo. La sua performance dedicata alla esegesi dell’unita’ d’Italia e all’Inno di Mameli è stata seguita da 18 milioni di telespettatori, mentre lo share ha sfondato quota 60 per cento.
Il premio Oscar non ha deluso le aspettative, spettacolarizzando da subito la sua performance entrando a cavallo sul palcoscenico dell’Ariston, diventando così il primo artista del Festival a entrare a cavallo. L’attore ha sventolato il tricolore, esclamando “Viva l’Italia“
Subito le prime staffilate : “La nostra nazione ha 150 anni. È una bambina, praticamente una minorenne“.
E poi: ”Mameli quando scrisse l’inno aveva vent’anni, quindi era minorenne, perché la maggiore età si raggiungeva a ventuno”.
Benigni ha continuano ad ironizzare sulla “storia della minorenne“, affermando che “la cosa e’ nata proprio a Sanremo, con la Cinquetti che cantava “Non ho l’età” e si spacciava per la nipote di Claudio Villa”
Alla fine ha pronunciato il nome di ”Ruby Rubacuori: vabbè, l’abbiamo detto”. Quindi si è rivolto al premier: ”Silvio, se non ti piace, cambia canale, vai sul due: ma no, c’e’ Santoro‘ ‘
L’attore è quindi tornato sul caso Ruby: ”Abbiamo perso tempo a capire se era la nipote di Mubarak, ma bastava fare una cosa semplicissima: andare all’anagrafe in Egitto e vedere se Mubarak di cognome fa Rubacuori”
Il premio oscar ha quindi ripercorso a modo suo, la genesi e il significato dell’inno di Mameli. E il pubblico ha cominciato a pendere dalle sue labbra. Benigni ha parlato di Guerre puniche, mondo greco, Marco Aurelio, Traiano, Impero Romano. Quindi ha citato Garibaldi, Cavour e Mazzini.
Si è parlato anche delle donne protagoniste della storia d’Italia, con un riferimento a Tina Anselmi, primo ministro donna. Non sono mancate delle precise stoccate: “L’Unità d’Italia è talmente bella che c’è qualcuno che non la vuole festeggiare“. E nell’analisi dell’Inno, Benigni ha richiamato l’attenzione di Umberto Bossi: “Dov’è la vittoria / Le porga la chioma / Ché schiava di Roma / Iddio la creò: Umberto, il soggetto è vittoria“. Benigni ha poi commosso la platea: “L’Italia è fatta dal popolo. Loro sono morti per la patria perché noi imparassimo a vivere per la patria”. “Non è l’Italia ad aver fatto il Risorgimento, sono gli Italiani”
Quindi ha immaginato un ragazzo sul campo che ripensa alle parole dell’inno e se lo canta. L’attore ha quindi cantato l’inno, emozionando la platea e non solo
L’inchino ha chiuso la storica esibizione di Benigni. E tutti in piedi lo hanno applaudito
– Riguarda Roberto Benigni ospite al Festival di Sanremo nel 2009 >>