Martedì 30 novembre, 15.00, Radio3. “Fahrenheit” incontra lo scrittore e studioso Antonio Tabucchi, che ha da poco dato alle stampe “Viaggi e altri viaggi” (Feltrinelli). Un libro sui viaggi intrapresi da Tabucchi – da sempre appassionato viaggiatore – col solo scopo di scoprire luoghi e fare esperienze; insomma – ci tiene a precisare l’autore – i suoi viaggi non sono mai nati con l’intenzione premeditata di trarne ispirazione letteraria.
Il libro parla dei viaggi che hanno lasciato un segno profondo su Tabucchi: incontri, volti, circostanze. Ma anche, in qualche caso, di viaggi mai realizzati, percorsi solo con l’immaginazione attraverso la lettura di libri, ‘viaggi altrui’. E’ il caso di Buenos Aires, città in cui Tabucchi non è mai stato, ma che ha vissuto grazie ai racconti di Borges.
Docente universitario di letteratura portoghese, curatore dell’edizione italiana delle opere di Fernando Pessoa, Antonio Tabucchi (Pisa, 1943) ha affiancato a partire dagli anni 70 l’attività narrativa a quella di studioso.
I suoi molti libri sono stati tradotti in quaranta lingue e gli sono valsi premi e riconoscimenti di livello internazionale. La sua opera – considerata fra le più rappresentative della letteratura europea – vive all’incrocio fra le tematiche dello smarrimento e del mistero, i rimandi letterari e un forte senso dell’impegno civile. Ricordiamo il romanzo d’esordio, “Piazza d’Italia” (1975), “Notturno indiano” (1984), “Sostiene Pereira” (1994, premi Campiello e Viareggio), “La testa perduta di Damascenio Monteiro” (1997).
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